Non mortificate le intelligenze!

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Papà: mio figlio non riesce a fare i riassunti, si rifiuta, si blocca, come posso fargli una traccia?
“Come si può fare una traccia su come fare un riassunto “autentico per l’individuo” se non sappiamo nemmeno quale è l’essenza che interessa un un bambino dislessico? e quindi, cosa sta producendo un bambino dislessico se segue le piste studiate da un altro individuo (magari nt) con altri scopi e finalità? E soprattutto: siamo sicuri che il bambino sia interessato a produrre il “vostro” riassunto? oppure non riesce a farne uno perché la modalità di “inserimento” dei dati dell’argomento che sta studiando è assolutamente non adatta a lui e al suo specifico grado evolutivo (forse è già intellettivamente un passo avanti laddove alcune delle sue difficoltà fisiche sono un passo indietro) e quindi non se ne fa niente delle piste di altri, anche se poi vi soddisfa la “resa normale” laddove “normale” non rispecchia né la sua iper-evoluzione di individuo né la sua ipo-evoluzione di settori delle sue abilità? Sottolineo il “SUE” . Ve lo dico perché, per esempio, io non sono mai riuscita a fare dei riassunti… non perché sono scema, non perché sono ritardata, non perché non sapevo come si facessero… Ma perché è impossibile riassumere. Avevo un divieto interiore. Il riassunto era, alla mia percezione più profonda, smembrato. Era come se, volendo riassumere una persona, l’avessi fatta a pezzi e prendendo il cuore, le budella, il cervello etc… vi avessi detto, ecco! vi ho portato il riassunto. Allora uno pensa: ma non stiamo parlando di una persona viva… è solo un testo! NO lorsignori scusino… non è solo un testo: se è scritto da una persona viva, leggendo ne percepirò l’essenza, di quel che mi sta scrivendo e che vuole comunicarmi. Se il testo è morto… io, che sono ampiamente votata alla mia evoluzione e a tutto quel che mi aiuta a svilupparmi, cercherò sempre e comunque quell’interesse e tutte le parti utili al mio sviluppo anche in un testo morto, oppure lo rigetterò come non utile o nocivo. Se non trovo nulla – e non è che tutti i libri e testi abbiano qualcosa da dirmi – che riassunto debbo fare? Piace o non piace, la situazione imbarazzante non la crea il bambino, ma viene creata al bambino se non si conoscono le finalità autentiche della sua vita. E ad ogni bambino a sviluppo un po più “lento” interessa una sola finalità: svilupparsi. Un bambino dislessico non è un bambino che vola semplicemente a pelo d’acqua e sulla superficie delle cose, non vive il piano bidimensionale dell’esistenza. Ha delle profondità che non possono essere eluse in alcun modo. Un bambino dislessico, può fare un riassunto solo quando questo è vero e solo quando avrà integrato nella sua vita le informazioni che sta acquisendo: impiega forse più tempo, ma se le avrà “integrate” e non semplicemente “memorizzate” sull’argomento e con le sue modalità interrelate vi tirerà fuori un trattato, non solo un riassunto. Non mortificate le intelligenze…. Umilmente, sostenetele nella loro fioritura.  Nuni Burgio

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Author: Nuni Burgio
Ciao, mi chiamo Nuni, ho 57 anni e se debbo descrivermi, la mia mente si svuota e non so cosa scrivere. E’ uno dei tanti fastidi di uno sviluppo incompleto, ma chi se ne frega: a 57 anni puoi sempre dire che si tratta di vecchitudine incipiente...