Spunti: le Fiabe Motorie

Condividi: Facebook

Quando si decide di dedicare un tempo della giornata scolastica al racconto di una fiaba, di una storia, con i suoi begli obiettivi di sviluppo dell’attenzione, dell’ascolto, della comprensione eccetera eccetera, già ci si vede davanti un bel cerchio di bambini della scuola dell’infanzia, sulla tanto amata seggiolina su cui dovrebbero riporre le proprie membra e disporsi ad accogliere la proposta didattica programmata. Ok.

Ma …c’è sempre un ma…

E le tanto amate seggioline non sempre sono così scontatamente adatte a chi ama ascoltare le storie, ma non da lì sopra. E Tizia sale e scende, e gira e mette le gambe sulla spalliera, e Caio va all’indietro oscillando sui gambi posteriori, nella speranza che lo tengano in bilico.

Vogliamo metterci anche Sempronio, che ha le chiappe appiccicate alla seduta ma la testa in giù, tra le gambe, forse per capire se la voce della maestra arriva lo stesso?

EHHHH! NO!!! NON CI SIAMO!!! COSÌ NON È POSSIBILE!!!

E allora… se così non è possibile… perché non inventarsi qualcosa di diverso… magari di più divertente… o più vicino al loro bisogno di ascoltare in un altro modo… Così si sono accese le lampadine.

«Tutti in piedi! Comincia la storia!»

??? In piedi???

E si guarda la copertina, si legge il titolo, si comincia a sfogliare… finché la maestra non scappa da lì senza preavviso, verso un altro angolo della stanza!

Ma che fa?

Beh…tutti la raggiungono, la storia continua…

Ooops! È scappata di nuovo! Cavolo, dove si è infilata? C’è da superare la catena delle sedie e poi passare sotto al tavolo, per raggiungerla.

Distrazioni?

Un altro paragrafo lì. Un altro là, al centro dell’aula…Tutti i nasi sono in su, gli occhi puntati sulle pagine…

E poi… e poi alla fine, ci sediamo SULLE SEGGIOLINE e chi si ricorda qualche pezzetto, magari andando in fila, dall’inizio…e alzando la mano per intervenire, può ri-raccontarla a modo suo.

La rimettiamo insieme, a voce, e guarda un po’, non si è perso niente per la via. Anche il più… distratto… si ricorda di un particolare che nessun altro aveva nominato!

Proviamo con le domande a trabocchetto?

KO per la maestra, battuta anche lì. Cappero! Ma allora ha funzionato!

Eh…però abituarsi all’ascolto, seduti, “buoni”, è un’altra cosa…

Per tutto c’è un momento, un tempo, e arriverà prima di quanto ci aspettiamo, quando la loro Natura glielo concederà. A noi sta solo rispettarla.

[Grazie di cuore per la lettura. Se trovi utile questo articolo e pensi che possa essere utile anche ad altri, condividilo]
Insegnante toscana con la passione per la scrittura. Socia fondatrice dell'Associazione Culturale letteraria "Nati per scrivere" con sede a Camaiore (Lucca). Nel 2018 pubblica "Zena la nuda", romanzo edito da Panesi Edizioni; nel 2019 esce "Tito il dito e l'alieno scoppiettante", racconto per bambini (NPS Edizioni). E' del 2020 il romanzo "La meccanica delle vite possibili"